Statistiche del sito per aprile 2025

Come potete vedere, formalmente aprile è andato peggio di marzo, a parte per gli hit.

Visitatori unici 26.898 (-2362)
Numero di visite 70.303 (-6044)
Pagine accedute 222.625 (-31826)
Hits 529.516 (+39797)
Banda usata 5,11 GB (+0,06 GB)

Ma le cose sono un po’ più complicate. Nessun giorno è stato sotto le 1000 visite, solo cinque sotto le 2000, e il record negativo si è avuto mercoledì 9 con 1868. Mercoledì 30 c’è stato il massimo, 2921: la media è 2343 (-119). Ma guardate la top 5:

  1. Addio Stocard… e passo a Catima: 27112 visite
  2. Call center sanitari invasivi: 1898 visite
  3. ILa pubblicità sul registro elettronico: 960 visite
  4. Ma quanta acqua è cascata?: 803 visite
  5. Fare esami di laboratorio in farmacia: 664 visite

Pare insomma che ci sia stato un loop che continuava ad aprire la pagina col post su Stocard (oltre a tutti i link che finiscono in /feed/ e che non hanno senso…). Ci sono quattro altri post, più due fuori dal blog, oltre le 500 visite: Romanaccio ha avuto 1396 visite.

Query Google di aprile: abbiamo 10018 (+3379) clic da mobile, 2516 (+456) da desktop e 152 (+44) da tablet. Ecco le prime 10 query (tra parentesi le impressions, per capire quanto la mia pagina sia piaciuta a chi cerca: più il rapporto è basso, meno sono stato ritenuto interessante).

2284 (25834) stocard chiude
932 (33600) klarna stocard
789 (18893) stocard klarna
334 (4976) 0278655540
107 (478) insulti in romano
102 (544) stocard non funziona più
99 (1025) app stocard chiude
97 (375) chiusura stocard
95 (542) stocard non funziona piu
93 (1042) stocard chiude quando

Direi monomaniache :-)

Spread e ignoranza

Il Presidente del Consiglio dei ministri ha risposto ad alcune domande nel cosiddetto “question time”. Tra le altre cose ELLA ha parlato dello spread tra i nostri BTP decennali e i corrispondenti Bund tedeschi, affermando

«Lo spread è sceso sotto 100, il che significa che i titoli di stato italiani sono considerati più sicuri di quelli tedeschi.»

Ora, lo spread è la differenza tra due valori (moltiplicata in questo caso per 100: un “punto base” è per l’appunto un centesimo dell’1%), non un rapporto (come per esempio nel caso dell’acquisto di buoni del Tesoro: un valore di collocamento inferiore a 100 significa che abbiamo uno sconto rispetto al valore nominale se li compriamo). Uno spread inferiore a 100 vuole pertanto dire che il rendimento dei titoli italiani è meno dell’1% superiore a quello dei titoli tedeschi, ma i nostri titoli sono ancora considerati meno sicuri.

Non so se sia più terribile il fatto che ELLA non abbia idea di cosa stia leggendo (si direbbe una nota scritta dal sottosegretario all’economia…) oppure che i quotidiani (anche quelli finanziari, non solo quelli amici). E non parliamo dei nostri onorevoli che si trovavano in aula.

(h/t Phastidio)

Il principio del cammello

Conoscete sicuramente il principio dei cassetti: se avete $n$ cassetti e volete metterci dentro $n+1$ magliette, ci sarà almeno un cassetto che conterrà due magliette (più o meno stropicciate). Immagino però che non abbiate mai sentito parlare del principio del cammello: almeno io.non lo conoscevo, anche perché probabilmente il nome l’ha inventato Tiwadar Danka, che ne parla in questo suo articolo.

i diciassette cammelli

Il nome del principio deriva dalla vecchia storia del beduino che in punto di morte divide i suoi diciassette cammello tra i tre figli: al maggiore ne tocca la metà, al secondogenito un terzo e al minore un nono. Quando dopo il funerale i fratelli si accingono a spartirsi i cammelli, scoprono che bisogna fare spezzatini di cammello per la suddivisione, come mostrato in figura qui sopra: e notoriamente la carne di cammello è molto stopposa e non è buona nemmeno come spezzatino. Mentre stanno litigando, passa un vecchio saggio in sella al suo cammello. Fattosi spiegare il motivo della diatriba, ci pensa su un attimo e poi dice “Nema problema! Tenetemi un attimo il cammello, e rifacciamo i conti.” I cammelli sono ora 18, e i conti tornano perfettamente: nove cammelli vanno al figlio maggiore, sei al secondo e due al terzo. Facendo la somma abbiamo 17 cammelli suddivisi tra i fratelli; il saggio saluta, si riprende il suo cammello e se ne va.

col diciottesimo cammello

Cosa ha fatto il saggio? Ha aggiunto e poi tolto un cammello. Il principio del cammello è proprio questo: se noi sommiamo e sottraiamo la stessa quantità non modifichiamo il risultato, ma magari possiamo riarrangiare i termini per trovare una soluzione. Nel caso del racconto qui sopra in realtà c’è un trucco: il beduino aveva fatto male la suddivisione, oltre a fare parti estremamente disuguali. Infatti 1/2 + 1/3 + 1/9 = 17/18. Ecco perché i conti non tornavano! Ma ci sono altri esempi pratici. Per esempio, come si arriva alla soluzione di un’equazione di secondo grado? Noi a scuola impariamo la formula a memoria, e poi ce la dimentichiamo subito dopo. Nel mondo anglosassone la formula viene ricavata “completando il quadrato” e questa è un’applicazione del principio del cammello. Vediamo come.

Partendo dall’equazione $ax^2 + bx + c = 0$, il primo passaggio consiste nel fattorizzare $a$:

$$a \left[ x^2 + \frac{b}{a}x + \frac{c}{a} \right] = 0$$

Da qui ci piacerebbe avere un qualcosa della forma $(ax+r)^2$: per farlo possiamo sommare e sottrarre un cammell… ehm, il termine $b^2/4a^2$. Otteniamo dunque

$$a \left[ x^2 + \frac{b}{a}x + \frac{b^2}{4a^2} – \frac{b^2}{4a^2} + \frac{c}{a} \right] = 0 \quad → \quad \\ a \left[ \left(x + \frac{b}{2a}\right)^2 – \frac{b^2}{4a^2} + \frac{c}{a} \right] = 0$$

Perché il prodotto di due termini sia nullo, almeno uno deve esserlo: ma $a \ne 0$ perché sennò l’equazione non sarebbe di secondo grado, quindi a essere nulle è il secondo,da cui abbiamo

$$\left(x + \frac{b}{2a}\right)^2 = \frac{b^2 – 4ac}{(2a)^2}$$

che ci porta rapidamente alla formula cercata.

Il secondo esempio di Danka sfrutta una variante del principio del cammello: anziché sommare e sottrarre la stessa quantità, si moltiplica e divide per la stessa quantità (non nulla, ovvio). Questa variante viene usata per ricavare la formula della derivata di una funzione composta. Sappiamo che la definizione della derivata di una funzione $f()$ nel punto $a$ è data da

$$f'(a) = \lim_{x \to a} \frac{f(x)-f(a)}{x-a} $$

E se noi volessimo trovare la derivata in $a$ di $(f \circ g)()$? Riscriviamo la formula sopra:

$$ (f \circ g)'(a) = \lim_{x \to a} \frac{(f \circ g)(x)-(f \circ g)(a)}{x-a} $$

A questo punto prendiamo il nostro cammello e moltiplichiamo e dividiamo per $g(x) – g(a)$. Otteniamo

$$ (f \circ g)'(a) = \lim_{x \to a} \frac{(f \circ g)(x)-(f \circ g)(a)}{g(x) – g(a)} \frac{g(x) – g(a)}{x-a} $$

Abbiamo ora il limite di un prodotto che (sempre alle solite condizioni di esistenza) è uguale al prodotto dei limiti:

$$ (f \circ g)'(a) = \lim_{x \to a} \frac{(f \circ g)(x)-(f \circ g)(a)} {g(x) – g(a)}\lim_{x \to a} \frac{g(x) – g(a)}{x-a} $$

Ma il primo limite è $f'(g(a))$ e il secondo è $g'(a)$, da cui il risultato cercato $(f \circ g)'(a) = f'(g(a))\cdot g'(a)$.

L’unico vero problema del principio del cammello è che bisogna avere un’idea di cosa ci può servire per facilitarci la vita: ma se ricontrollate gli esempi vedete che non è poi così difficile. Anche nel secondo caso tutto quello che avevamo a disposizione era la definizione di derivata, e quindi ce la siamo cercata (senza doppi sensi). Vi vengono in mente altri casi in cui si può usare il principio del cammello?

La silhouette del cammello è presa da SVGrepo.

progetto studente-atleta: altro che tempi biblici

Non penso vi ricordiate del post dell’anno scorso in cui scrissi delle peripezie per fare entrare Cecilia nel Progetto Studente-Atleta, visto che Federginnastica non aveva spedito la documentazione necessaria in tempo. Quest’anno noi e la società ci eravamo preparati in anticipo, e a metà ottobre avevamo l’agognato foglio della certificazione, prontamente inviato alla scuola. Vi rammento che essere uno degli atleti di punta su base nazionale dava il privilegio di avere interrogazioni programmate e niente più.

Orbene, un’ora fa mi è arrivata una mail dalla scuola di Cecilia che dice

a seguito dell’acquisizione della domanda in oggetto presentata per l’adesione al “Progetto Sperimentale Studente-atleta di Alto Livello” dello Studente CECILIA CODOGNO, le comunichiamo il positivo esito dell’esame della documentazione presentata e la validazione della domanda di adesione al Progetto.

Grande utilità, a tre settimane dalla fine della scuola… (Tanto Cecilia ha smesso di gareggiare, il problema non si pone più)

Barare con l’AI?

Sono in tanti, almeno nella mia bolla, a sapere che ormai gli LLM sono usatissimi in ufficio per scrivere tutti quei testi che devono essere prodotti ma non vengono mai letti da nessuno. Ok, magari oggi vengono riassunti da altri LLM a beneficio dei capi: una perfetta economia circolare, come preconizzato da Douglas Adams quando definì il Monaco Elettrico come “un dispositivo per risparmiarci fatica: le lavapiatti lavano dei noiosi piatti per noi, risparmiandoci la fatica di lavarceli da soli; i videoregistratori guardano noiosi programmi per noi, risparmiandoci la fatica di guardarceli da soli: i Monaci Elettrici credono cose per noi”.

Ma c’è un altro campo in cui questi chatbot sono ormai onnipresenti, ed è quello della scuola. Io lo so bene, perché quando Jacopo è costretto a scrivere un testo sul libro di narrativa che avrebbe dovuto leggere a scuola chiede direttamente a ChatGPT di scrivergli qualcosa e lo copincolla direttamente. (Sperando che né lui né il suo professore non mi legga, devo confessare che con certi testi lo capisco anche. Non mi verrebbe mai voglia di leggerli, anche se al suo posto l’avrei fatto, perché io sono di un’altra generazione). Ma il problema si pone soprattutto per gli studenti universitari. In questo weekend mi è capitato di leggere due post al riguardo, che raccontano cosa fanno gli studenti e come i professori cerchino di contrastare l’uso indiscriminato dell’IA.

James D. Walsh scrive sull’Intelligencer (link alternativo) un long form dove raccoglie pareri di studenti che spiegano come il loro usare l’IA non sia altro che un modo per recuperare rapidamente informazioni, e di insegnanti che parlano dei loro metodi per trovare le prove dei misfatti. A leggere l’articolo, mi sa che gli studenti sappiano perfettamente di barare: lo si vede da come spiegano i prompt da usare per ottenere un risultato che appaia meno artificiale, e dalle arrampicate sugli specchi di chi afferma che si fa solo dare uno schema della risposta che poi costruisce da solo. Lasciamo perdere il protagonista dell’articolo, che afferma con forza che questo è il futuro della scrittura.

I professori sono chiaramente in difficoltà: l’unico modo a prova di errore per essere certi che lo studente abbia davvero studiato è quello di lasciar perdere i testi scritti e fare solo esami orali, il che è impraticabile. I sistemi automatici per sgamare i testi generati artificialmente hanno una scarsa affidabilità: Walsh riporta che ZeroGPT ha dato una probabilità superiore al 90% che un brano della Genesi fosse stato scritto da un’AI. (Ora che ci penso, è un’idea interessante per un racconto di fantascienza. Più prosaicamente, se gli ha dato in pasto la Bibbia di Re Giacomo il sistema potrebbe essere stato tratto in inganno dalla prosa cinquecentesca). Altri professori inseriscono a bella posta nel testo parole e frasi fuori contesto, tipo “broccoli” o “parlami di Dua Lipa”, magari scritte in bianco in modo che almeno gli studenti più stupidi che si limitano a copincollare il testo senza rileggere l’elaborato siano subito sgamati. Jacopo probabilmente ci cascherebbe, ma uno appena più sveglio, che magari avrebbe comunque ritoccato il risultato, se ne accorgerebbe comunque.

Anche Chad Orzel su Substack parla dell'”avvelenamento dei testi”, mostrando come questa sia una pratica che predata gli LLM: l’aneddoto iniziale sul professore che avvisa che avrebbe dato quattro testi di esame a caso e arriva con fogli di quattro colori diversi, colori che non hanno nulla a che vedere con i quattro testi diversi, mi ha fatto sorridere. Il suo punto di vista è in effetti un po’ diverso: Orzel nota come il problema degli LLM nel campo umanistico è quello che gli insegnanti di materie STEM hanno da decenni. In questo caso, infatti, la risposta corretta è una sola, e quindi non si può capire se arriva da un procedimento compiuto dallo studente oppure è stata semplicemente copiata. Peggio ancora, il numero di domande interessanti e soprattutto svolgibili in un compito è relativamente basso, e non si può pensare di inventarsi ogni volta domande nuove, anche solo cambiando i numeri in gioco. Ma soprattutto, aggiunge Orzel, il tempo a disposizione dei professori è limitato. Vale la pena di spenderlo per cercare di rendere la vita più complicata a chi copia, o non è forse meglio dedicarlo a insegnare a chi vuole davvero imparare? Bilanciare le due visioni non è semplice.

Per quanto mi riguarda, non mi è ancora capitato di usare ChatGPT o altri sistemi per scrivere qualcosa al posto mio o riassumermela, anche se non escludo di poterlo fare in futuro. Confermo che i post me li scrivo da solo e non do un prompt con il tema che vorrei trattare e la richiesta di aggiungere qualche refuso qua e là: d’altra parte mi ci diverto, farli fare a qualcun altro non varrebbe la pena. Trovo però preoccupante l’uso indiscriminato che viene fatto da troppa gente, con l’IA che fa davvero da Monaco Elettrico. Non bastava l’instupidimento da social media; adesso arriciamo a contenuti condivisi senza nemmeno essere letti, e che a loro volta genereranno materiale sempre più scadente. Solo che non ho nessuna idea di come cambiare le cose per un’uso responsabile dell’AI…

Quizzino della domenica: Quarto grado

747 – algebra

L’equazione (x+3)(x+5)(x+7)(x+9) = 9 ha evidentemente quattro soluzioni tra i numeri complessi. Trovatene almeno una.

(x+3)(x+5)(x+7)(x+9) = 9
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p747.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Twitter, dove si dice che è stato usato nei test di ammissione ad Harvard)